Taiwan, esercitazioni in tempo reale

A Taiwan, dal 9 luglio, sono in corso una serie di esercitazioni militari della durata di dieci giorni, pensate per prepararsi a un’eventuale emergenza bellica. Gli scenari simulati includono cyber-attacchi, campagne di disinformazione, decentramento operativo, difesa costiera e urbana.
Queste manovre, conosciute con il nome di Han Kuang, coinvolgono riservisti, forze speciali, nuove tecnologie e armamenti avanzati.

Dal 15 luglio sono iniziate anche le esercitazioni di resilienza urbana, che si svolgono in quattro fasi regionali: martedì nelle regioni centrali e occidentali, mercoledì nel sud, giovedì al nord, e venerdì nelle aree orientali e nelle isole periferiche. In alcune zone colpite recentemente dal tifone, gli esercizi sono stati annullati per favorire le operazioni di soccorso e ricostruzione.

Le autorità hanno invitato la popolazione alla calma e al rispetto delle procedure di evacuazione. La mancata partecipazione può comportare sanzioni.

Ma perché Taiwan organizza queste esercitazioni?

Per rispondere, bisogna partire dalla sua posizione geografica, dalla sua situazione internazionale, dalla geopolitica regionale, e dal suo ruolo strategico nell’Asia-Pacifico. Tutti questi fattori spiegano la complessità della situazione attuale di Taiwan. Purtroppo, per rispetto dei limiti di spazio, e considerando anche i limiti delle mie capacità, evito qui di approfondire.

Per molti anni, si è pensato che la Cina non avrebbe mai avuto il coraggio – o forse nemmeno la capacità – di attaccare Taiwan. Ma oggi, questa percezione è cambiata. Sempre più governi e analisti riconoscono che Pechino non solo dispone dei mezzi militari, ma coltiva anche l’illusione ideologica e la sicurezza economica di poterlo fare. E questa convinzione, pur basandosi su una visione distorta della realtà, rende la situazione sempre più tesa e concreta.

Insomma, Taiwan da anni vive su un confine invisibile tra pace e guerra. E oggi, ci stiamo finalmente preparando — sul serio?

Sì, questa volta è sul serio. È vero, le esercitazioni si fanno ogni anno. Ma in passato sembravano solo una formalità, un rituale ripetuto senza convinzione. Quest’anno è diverso. Tutto appare più reale, anche perché si parla apertamente della possibilità che nel 2027 la Cina possa tentare un’invasione militare.

E in realtà, qualcosa è già iniziato: non con i missili, ma con le parole, le immagini e la propaganda. Sul fronte dell’informazione e della guerra cognitiva, la Cina è già in azione. Disinformazione, pressione psicologica, campagne mirate sui media, sui social, e persino in Parlamento: il conflitto è già qui — e basta aprire gli occhi per accorgersene.

E ciò che è davvero tangibile è che da anni i velivoli militari cinesi entrano quotidianamente nella zona d’identificazione di difesa aerea di Taiwan, creando tensione e pressione costante.

Taiwan deve prepararsi seriamente a questa realtà. E per mantenere la propria democrazia e libertà, deve essere sempre pronta, vigile, e determinata a rafforzarsi — nella difesa militare, nella resilienza civile e nella consapevolezza collettiva.

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Testo scritto con l’aiuto di ChatGPT, per riorganizzare le idee e migliorare l’espressione in italiano.
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2025 Urban Resilience (Air Defense) Exercises

(中央社網站14日電)「城鎮韌性演習」首度整合過去辦理的「萬安演習」與「民安演習」,從7月15日至18日共4天採「分區異時」方式實施演練;當日實施警報發放、疏散避難及交通管制等演練,也會透過「空中威脅告警系統」發送手機告警訊息。2025年的演習項目為何?何時該注意防空警報?哪些單位會被管制?中央社整理資訊帶你一次看懂。


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